Antisismica, la casa baraccata di epoca borbonica può ancora salvare molte vite

Di Paola Mammarella

Non solo tecniche e materiali moderni. Per la messa in sicurezza antisismica si può guardare anche al passato. Ad esempio al regolamento antisismico europeo del 1785, adottato nel regno di Ferdinando IV di Borbone, dopo il sisma del 1783 che distrusse intere città tra Sicilia e Calabria e causò circa 50mila vittime.

Urbanistica nel regolamento antisismico di epoca borbonica

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La ricostruzione avvenne in pochi anni, facendo ricorso a maestranze e materiali locali. Alcune città, completamente spazzate via dal sisma, vennero rilocalizzate in aree più sicure, mentre altre, come ad esempio Reggio Calabria, furono ricostruite nello stesso luogo.

Si utilizzò un sistema nuovo, in grado di scongiurare il collasso strutturale in caso di sisma e di limitare i danni a persone e cose. Le “nuove” regole costruttive prevedevano sezioni stradali pari a 10-13 metri per le strade principali e 6-8 metri per quelle secondarie. Le città dovevano inoltre essere dotate di piazze maggiori per i mercati e piazze minori. Numero e dimensioni delle piazze dovevano essere calcolate in base al numero della popolazione ed essere pensate per fungere anche da rifugio in caso di emergenza.

Struttura degli edifici nel regolamento antisismico di epoca borbonica

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La vera innovazione apportata dagli ingegneri dell’epoca fu l’inserimento di una struttura tridimensionale in materiale ligneo nelle murature in materiale lapideo.

Nacque così la “casa baraccata”, in cui il legno rappresenta un’armatura interna in grado di resistere alle sollecitazioni sismiche.

L’idea nacque studiando altri esempi di costruzioni, realizzate nell’area mediterranea, che avevano resistito ai terremoti. Uno di questi era il Palazzo del Conte di Nocera a Filogaso (Vibo Valentia) che era stato costruito prima del 1783 con una analoga struttura lignea e fu l’unico edificio a rimanere in piedi dopo il sisma.

Un altro esempio è la gaiola pombalina portoghese, adottata dopo il terremoto di Lisbona del 1755.

gaiola

Soluzioni simili sono state adottate anche in Turchia. Sono le himis, che nel terremoto del 1999 sono rimaste in piedi a dispetto di molte costruzioni in cemento armato.

himis

Antisismica borbonica oggi

Il CNR nel 2013, al convegno H.Ea.R.T, ha dimostrato che il sistema costruttivo della casa baraccata può resistere a terremoti di una certa rilevanza.

Durante il convegno è stata realizzata una muratura rinforzata da un’intelaiatura lignea utilizzando il sistema costruttivo settecentesco.

CNR_01

CNR_02

Dopo una serie di test è stato decretato che questa tecnologia, con dettagli costruttivi moderni e fatti i dovuti approfondimenti, può essere applicata alle nuove costruzioni.

Foto credits: Randolph Langenbach, www.conservationtech.com

Originariamente pubblicato in:

News Edilportale, 29 agosto 2016. Disponibile presso: http://www.edilportale.com/news/2016/08/sicurezza/antisismica-la-casa-baraccata-di-epoca-borbonica-pu%C3%B2-ancora-salvare-molte-vite_53539_22.html