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100 ore per l’Ambiente

100 ore per l’Ambiente, l’evento che si è svolto dal 5 al 9 giugno, il cui titolo  completo era Ci vuole un fiore- 100 ore per l’ambiente. L’intero calendario delle cinque giornate è stato inserito nel programma del Festival Asvis – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile. Il festival è l’evento italiano più importante dedicato all’ Agenda 2030.

In effetti può bastare un fiore come per la foto di copertina, per cambiare la prospettiva. I fiorellini blu si trovano davanti a una zona devastata in Italia. Non faremo vedere la devastazione, non preciseremo il luogo, ciò che basta sapere è che “Ci vuole un fiore”

100 ore per l'Ambiente

Abbiamo raccolto gran parte degli interventi delle 5 giornate, che si sono svolte al Negozio Piave 67, in un video di qualche minuto, tra un paio di mesi usciremo con una pubblicazione. Ciò che resta importante e che è emerso con prepotenza durante le giornate è che per l’ambiente ma soprattutto per l’umanità “non c’è più tempo” e che “dobbiamo cambiare il nostro modo di pensare” e di conseguenza di agire

Ma… può bastare un fiore per ricominciare? No, non è per nulla sufficiente, resta in ogni caso una speranza da cui ricominciare. Speranza da supportare con azioni concrete, come abbiamo capito a giugno.

Buona visione e a presto – un paio di mesi – con la raccolta degli interventi

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L’uomo di plastica

Finalmente è uscito il nuovo Quaderno, L’Uomo di Plastica, un titolo che racchiude i molteplici contenuti che troverete. Un Quaderno, questo numero 9, con una miriade di sfaccettature che ripercorrono il nostro Manifesto e sottolineano il “Facilitare l’interazione tra il mondo della cultura e il mondo delle aziende per crearenuove opportunità economiche partendo da ciò che già esiste.” Un percorso iniziato due anni fa e in continua evoluzione. A volte con qualche momento di stallo e di stanchezza ma per poi riprendere sempre con maggiore entusiasmo.

L’ Uomo di Plastica sottolinea maggiormente la relazione tra territorio/cultura e la relazione sempre più complicata tra Uomo e Ambiente. Se dovessimo dire in due parole, veramente due, il focus di questo numero diremmo certamente Alberi e Plastica. Alberi e Plastica tratteggiati ora come racconto, ora come poesia, ora come fatti di cronaca, ora come racconto di fantascienza. Gli Alberi e la Plastica diventano per gli autori il veicolo per parlare a tutto tondo di cultura e rilettura dei territori, di emergenze ambientali e di possibili correttivi, di uomo essere senziente ma anche di plastica, un non-uomo, essere inconsapevole che non vede o non vuole vedere.

Albero

Il punto di vista aziendale

Il Quaderno si arricchisce anche di un punto di vista aziendale da parte di una importante azienda veneta che si occupa di sistemi di automazione per la trasformazione delle materia plastiche. Le aziende di oggi sono responsabili della contaminazione plastica? Se sì, in quale misura? Stanno apportando dei correttivi? Oppure quello che è sotto i nostri occhi è il risultato di una mancanza di visione che ci porta indietro agli anni sessanta,quando Giulio Natta viene insignito del Premio Nobel per la Chimica per la realizzazione del polipropilene e del polietilene ad alta densità?

Plastica in spiaggai

Al solito poniamo delle domande, al solito il nostro scopo non è tanto dare risposte ma quanto provocare un pensiero autonomo e critico. Contiamodi esserci riusciti anche con L’ Uomo di Plastica

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