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L’IMPATTO DI MUSICA E CULTURA SUL TURISMO

L’impatto di Musica e Cultura sul turismo di Chiara Pegge

“Prima dello sviluppo del turismo, il viaggio era concepito come studio

e i suoi frutti erano considerati l’ornamento della mente e la formazione del giudizio.”

Paul Fussel

Il turismo come fenomeno e lo stesso termine derivano probabilmente dal lungo viaggio intrapreso a partire dal XVIII secolo dai giovani dell’aristocrazia europea, il cosiddetto “Grand Tour”. Goethe, Stendhal, Burney sono alcuni dei nomi più famosi che lasciarono rilevanti testimonianze sul Bel Paese.

Il Grand Tour era un viaggio culturale durante il quale venivano approfondite le conoscenze di chi lo effettuava. I libri stampati successivamente si trasformavano quindi in una sorta di guide turistiche ancora attuali. Oggi, soprattutto negli ultimi tre anni, le modalità di fruizione di molte manifestazioni sono notevolmente cambiate con l’avvento della tecnologia . Ma l’esperienza diretta non può in nessun modo sostituirsi a quella di uno schermo. La cultura in generale e in particolare il turismo musicale generano impatti positivi sui territori che ospitano questo tipo di eventi. Un esempio significativo sono i Festival musicali: uno dei più conosciuti è quello di Salisburgo; il land austriaco genera quasi l’8% del valore aggiunto totale austriaco. A Bayreuth in Germania il Festival dedicato a Wagner, a cavallo di luglio e agosto, mette a disposizione sessantamila posti che vengono prenotati fino a sette anni prima. Il fenomeno del turismo legato alla musica e alla cultura, quindi, non è una novità e negli ultimi dieci anni sono stati scritti libri, tesi di laurea, atti di convegni in quantità industriale.

Musica cultura turismo

Eppure, l’argomento è ancora attuale e le prospettive di sviluppo di questo genere di turismo esperienziale sono notevoli. In tempi in cui si parla quotidianamente di sostenibilità e protezione dell’ambiente la domanda che dovremmo porci è quanto conta il valore dell’offerta rispetto al volume del turismo. In genere il turista culturale e soprattutto musicale ha un approccio del viaggio sicuramente più sostenibile. Il turista culturale pernotta almeno una notte e si dedica alla scoperta del territorio, apprezzando il paesaggio che lo circonda, visitando musei e monumenti nei dintorni. L’Italia è un concentrato di bellezza e i cosiddetti borghi minori possono puntare allo sviluppo del turismo sostenibile attraverso i prodotti culturali sviluppando politiche di audience development. Come vi chiederete, visto i costi da sostenere?

Musica cultura turismo

I piccoli comuni non hanno budget che possano permettere investimenti culturali. La precedenza viene giustamente data al settore sociale e, in questi ultimi tempi, a far quadrare i bilanci. Ecco allora l’importanza di fare rete, di lavorare in sinergia: istituzioni e associazioni per poter accedere a fondi europei; questi ultimi spesso spaventano per la difficoltà di gestire la rendicontazione finale scarseggiando il personale; si può osservare peraltro che ultimamente la commissione europea ha iniziato a semplificare alcune procedure e a implementare l’assistenza alla presentazione dei progetti attraverso i segretariati congiunti. Un altro tema da non sottovalutare e la qualità dell’offerta, soprattutto in campo musicale. Prima sono stati citati come esempio alcuni festival che si svolgono in ambito europeo. È chiaro che per motivi di budget un piccolo comune non può affrontare una tale organizzazione, sarebbe impensabile, ma si può offrire qualità senza impegnare capitali. Dare spazio ai giovani talenti, quelli veri, sarebbe già un passo in avanti. In Italia, se escludiamo manifestazioni super collaudate come i Festival dedicati a Rossini, Puccini, il Ravenna Festival del maestro Muti, il Festival dello Sferisterio di Macerata, Umbria Jazz, si tengono spesso rassegne musicali che non sono all’altezza dell’offerta musicale delle nazioni contermini. Il turista musicale che trova un’offerta di qualità va a Salisburgo ma potenzialmente potrebbe scegliere anche una manifestazione minore se l’offerta è di alta qualità e in un contesto architettonico e paesaggistico di valore che in Italia è praticamente ovunque.

Lo sviluppo del pubblico è un processo strategico, dinamico e interattivo per rendere le arti ampiamente accessibili. Ha l’obiettivo di coinvolgere individui e comunità nell’esperienza, nella fruizione, nella partecipazione e nella valorizzazione delle arti attraverso vari mezzi oggi disponibili per gli operatori culturali, dagli strumenti digitali al volontariato, dalla co-creazione alle partnership. Lo sviluppo del pubblico può essere inteso in vari modi, a seconda dei suoi obiettivi e gruppi target: aumentare il pubblico, attrarre un pubblico con lo stesso profilo sociodemografico del pubblico attuale; approfondire la relazione con il pubblico , migliorare l’esperienza del pubblico attuale; diversificare il pubblico, attrarre persone con un profilo sociodemografico diverso, comprese le persone senza precedenti contatti con le arti.” Guido Lucarno – Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano

L’impatto di musica e cultura sul turismo è il terzo articolo del Quaderno 14 Dal turismo di massa al turista consapevole che sarà presto scaricabile completo. Per scaricare i Quaderni editi da il prato cliccare qui

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Mappe digitali, inclusione e turismo

Mappe digitali, inclusione e turismo, secondo articolo del Q14 “Dal turismo di massa al turista consapevole”

Ci sono molti modi in cui inclusione sociale, sostenibilità ambientale, territorio e servizi digitali possono essere coniugati.

Soprattutto inclusione sociale e sostenibilità ambientale sono elementi che spesso vengono guardati con sospetto o con fastidio dalle attività commerciali, come se la prima parola da associare a queste fosse “costi”, e la seconda “imposizioni”: “rendere un luogo Inclusivo, Accessibile e Sostenibile significa spendere, ma devo farlo perché mi viene imposto”.

Ho perciò voluto partire da qui costruendo questo articolo come un percorso attraverso una sequenza di parole chiave collegate tra di loro da una sequenza logica.

Mappe digitali, inclusione e turismo

Parole sbagliate = Percezione sbagliata

Ci sono molti errori dietro a questa affermazione sui costi, il più grande di tutti è la disinformazione che fa percepire come obblighi e costi quello che dovrebbe invece essere considerato come opportunità e investimenti. Eppure basterebbe semplicemente cambiare alcune parole per iniziare a cambiare questa percezione. Vediamone alcune

Mobilità limitata

Spesso viene confusa con disabilità, e di conseguenza “accessibilità di un luogo” viene declinata come “una serie di elementi che rendono il luogo accessibile ai disabili“. È indiscutibile che la maggior parte dei disabili fisici abbiano una mobilità limitata, ma è altrettanto vero che questa è una condizione che si può attribuire ad una platea molto più vasta, e che di conseguenza l’accessibilità rende un luogo fruibile a molti più utenti di quelli associabili alla disabilità. Questo non significa penalizzare la disabilità. Al contrario, ampliare la platea di utenza significa avere a disposizione molti più spazi accessibili.

L’esempio più banale è quello delle famiglie con bambini piccoli e carrozzine al seguito, ma potremmo parlare anche di anziani che trovano impegnativo fare le scale, o di persone che hanno subito un intervento chirurgico e che per un certo periodo si ritrovano ad avere un limitazione della loro mobilità.

Destinazione Accessibile

Nel contesto di “destinazione accessibile”, soprattutto quando si parla di viaggi e di turismo, si tende a pensare che la destinazione del viaggio sia l’albergo, o comunque il luogo in cui soggiornare. Non so voi, ma io di solito viaggio per raggiungere una località geografica e il luogo in cui soggiorno è solo una piccola, anche se importante, parte del mio viaggio. Sono rari i casi in cui il viaggio ha come destinazione il luogo in cui stare (un resort, un campeggio). Sono molto più comuni i casi in cui il primo passo sarà “Voglio andare a..” e quello successivo “vediamo dove posso alloggiare”. In un soggetto con limitata mobilità cosa motiverà la scelta di una determinata destinazione? L’accessibilità del territorio da visitare o la presenza di un alloggio accessibile?

Territorio Accessibile

Eccoci arrivati alla più critica di queste parole chiave: il Territorio. Critica perché difficilmente compresa, e perché delega a questo le pubbliche amministrazioni, talvolta poco attente e spesso oberate da altro. Il territorio “Accessibile”, per tornare al discorso iniziale, viene spesso interpretato come un costo, senza la considerazione dei vantaggi che un territorio accessibile potrebbe portare alla comunità.

Un territorio, che spesso è accessibile “de facto”, anche se queste informazioni sono spesso conosciute solo dai “locali” e non vengono in nessun modo formalizzate e comunicate, per renderle fruibili a chi debba spostarsi nell’area. Uno dei problemi nasce dalla difficoltà di definire l’accessibilità di un’area aperta, in quanto si tratta di combinare elementi strutturali oggettivi, quali rampe, pavimentazione, parcheggi, con quelli “soggettivi” dell’utenza, quali dimensioni o presenza di servizi.

Informazione e Comunicazione

Come scegliamo una Destinazione Accessibile? Dal punto di vista logistico la cosa è abbastanza facile, in quanto in molti paesi l’accessibilità -anche se in Italia esistono molte deroghe – delle attività commerciali è obbligatoria.

La parte più critica è quella legata alla ricerca di aree accessibili all’aperto (parchi, spiagge, oasi naturali). Le informazioni, che di solito si trovano su siti web indirizzati ai disabili, sono estremamente frammentarie, e spesso chi non è disabile non le trova. Se fate una ricerca su Google su “parchi accessibili” troverete quattro siti web, con una parte descrittiva più o meno breve e pochissime immagini. Il quarto addirittura fa solo un elenco, senza nessuna spiegazione dei luoghi.

La seconda è la comunicazione, o meglio la sua mancanza. Comunicazione che comunque difficilmente può essere fatta se non c’è un’informazione da comunicare. Il focus è perciò non solo quello di creare un territorio inclusivo, ma anche quello di mettere insieme una serie di informazioni che possano informare chi ne vuole usufruire, e poi mettere insieme gli strumenti necessari a comunicarlo. Le informazioni devono necessariamente essere accessibili a chi le cerca. È perfettamente inutile avere un parco accessibile se non lo sa nessuno.

La terza è la “qualità” dell’informazione, alla quale è dedicato il prossimo capitolo

Mostrare invece di Raccontare

Raccontare soprattutto per immagini, si potrebbe anche dire, invece che con le sole parole.

Le persone con “Mobilità Limitata” sono una platea molto vasta, con caratteristiche e bisogni molto diversi, e quello che può essere accessibile per alcuni potrebbe non esserlo per altri. Fornire un set completo di informazioni significa perciò combinare diversi elementi, in modo da dare la possibilità all’utente di decidere se un certo luogo è “Accessibile per lui/lei”. Anche se gli elementi che compongono un’area aperta dovessero essere tutti conformi agli standard ADA, questo non significa automaticamente che chiunque possa essere in grado di visitare tutta l’area.

Non sta a noi decidere che “questo è un luogo accessibile”. Il nostro compito deve essere quello di mostrare il luogo, fornendo quelle informazioni che possano aiutare chi vuole visitarlo a decidere. Le informazioni includono una varietà di dati che devono necessariamente includere:

  • Geolocalizzazione e mappa dettagliata del luogo
  • Documentazione con immagini e descrittiva dei servizi (Parcheggi, trasporti pubblici, bagni, punti di ristoro)
  • Documentazione con immagini e descrittiva dei percorsi (lunghezza, tipo di pavimentazione, pendenze)
  • Documentazione con immagini e descrittiva dei punti di interesse (cosa andiamo a vedere)

Questo può aiutare una persona a decidere se le interessa visitare il luogo, se è in grado di raggiungerlo autonomamente, se è in grado di percorrerlo completamente o in parte, se i servizi a disposizione sono sufficienti per le sue esigenze.

Spesso questa necessità di avere a disposizione tutte le informazioni per poter decidere viene dimenticata, e sostituita da una generica affermazione che “il luogo è accessibile”. Documentare un luogo accessibile significa dare delle informazioni qualitativamente buone e complete

Mappe digitali, inclusione e turismo

Inclusione e Sostenibilità

Sostenibilità è una delle parole più abusate di questi giorni, per cui ho voluto tenerla verso la fine di questo percorso, quasi a racchiudere il tutto. Secondo UNWTO (L’agenzia delle Nazioni Unite per il Turismo), il turismo sostenibile è un turismo “consapevole del suo impatto economico e ambientale”. È perciò un turismo che ha “responsabilmente” un minor impatto sul territorio, esattamente l’opposto del turismo di massa. Un turismo a basso impatto ambientale è un turismo sparso sul territorio, che privilegia ambienti inclusivi, alloggia a basso impatto ambientale. Il turismo sostenibile è per sua natura un “turismo inclusivo” e lento, che si trattiene di più in un territorio, a patto che i servizi offerti dallo stesso lo rendano fruibile. Inclusione e Sostenibilità sono le parole chiave di un’area che vuole diventare la destinazione di un turismo Sostenibile. Inclusione e sostenibilità che si riferiscono sia ai servizi di accoglienza che al territorio e i suoi prodotti.

Servizi di Mappatura e Pubbliche amministrazioni

  • Fruizione del territorio inclusivo. Fino ad ora ci siamo focalizzati soprattutto sul turismo, ma non dobbiamo mai scordare che i primi a fruire del territorio sono le persone che ci vivono. Creare un territorio inclusivo significa perciò prima di tutto creare un servizio per i propri cittadini.
  • Il “cittadino temporaneo” è una definizione molto utilizzata in Progetto Re-Cycle (grazie a Lucia Ammendolia) che sposta l’ottica con cui guardare al Turista (lento) e al tipo di servizi da offrire. Il Cittadino Temporaneo è un turista che “vive” il territorio nella sua interezza e in tutti i suoi aspetti, ed è un turista che “ritorna” nei luoghi in cui si sente a casa.
  • La Mappatura, o per meglio dire la Condivisione Delle Mappe, è un servizio che una pubblica amministrazione può fare con facilità estrema, semplicemente rendendo fruibili le proprie mappe all’interno del sistema di mappe più utilizzato al mondo: Google Maps. In un mondo in cui tutti creano nuove App “esclusive” da scaricare per visitare il proprio territorio, il concetto di “includere” le proprie mappe all’interno di una App che i vostri visitatori hanno già, e che probabilmente è la stessa che stanno utilizzando per raggiungere il vostro territorio, sembra avere una valenza quasi rivoluzionaria. Inoltre, si tratta di un servizio al quale qualsiasi pubblica amministrazione può accedere gratuitamente, attraverso un servizio dedicato proprio alle amministrazioni pubbliche e alle associazioni. Noi lo abbiamo fatto per il comune di Bolognola, e in due giorni tutti i sentieri del comune facenti parte del Parco Nazionale dei Monti Sibillini erano già disponibili in Google Maps.

Mappe personalizzate

Per Mappe Personalizzate intendiamo quelle di cui abbiamo parlato in precedenza, utilizzate per descrivere nel dettaglio i territori Inclusivi.

Si tratta di mappe che possono essere costruite da singoli soggetti, siano essi volontari, scuole, associazioni, e così via, aggiungendo alle mappe tutte le informazioni necessarie, sotto forma sia di immagini che di testo. Le mappe utilizzano un altro strumento pubblico reso disponibile gratuitamente da Google (Google My Maps), e possono essere facilmente inglobate all’interno di siti web, che potrebbero essere sia quelli dei comuni che desiderano far conoscere il loro territorio che quelli di attività di accoglienza che desiderano offrire ai loro clienti un servizio inclusivo in più.

Mappe digitali, inclusione e turismo

Accessible Life

Nato con il nome di “Di sentiero in sentiero” il programma nasce dalla somma di molte esperienze personali: la familiarità con la disabilità, e la conseguente ricerca di aree accessibili, la competenza nelle attività di mappatura, l’incontro quasi per caso con un sentiero creato per essere inclusivo e poi caduto nell’oblio, la partecipazione alla community di Google Maps.

I quattro elementi si sono combinati insieme per la realizzazione pratica di un progetto che raccontasse i territori accessibili attraverso una facile forma di comunicazione, e che allo stesso tempo fosse scalabile in base alle esigenze.

Un progetto inclusivo, che non richiedesse una App “esclusiva” e specifica, e che permettesse di crescere grazie alla collaborazione di molte persone.

Accessible Life, dichiarato durante il summit mondiale di Google Earth “uno dei quattro migliori progetti al mondo del 2021 sui servizi di mappatura dedicati all’inclusione sociale”, definisce gli standard e fornisce gli strumenti per la creazione di mappe personalizzate inclusive, e le integra all’interno del programma mondiale Accessible Life.

Il programma permette, attraverso l’utilizzo di un’altra Applicazione pubblicamente accessibile (Google Earth) di individuare con pochi click le mappe personalizzate costruite per i luoghi inclusivi, e di poterle esplorare. Un motore di ricerca “visuale” accessibile a tutti.

Per concludere, spero che questo articolo possa aiutare a far pensare al territorio inclusivo come un investimento per la comunità, invece che come un costo. Un investimento che, se accompagnato da un coerente sviluppo di strutture dedicate a un turismo sostenibile, può portare a ricadute economiche anche significative per tutta la comunità. Si tratta però di una iniziativa che deve essere affrontata nella sua globalità, perché possa veramente portare a dei risultati concreti.

Il territorio deve perciò non solo essere sviluppato in modo sostenibile, ma essere supportato da strutture e da un racconto, che permettano di trovarlo, esplorarlo, viverlo.

Un bell’esempio di questo è Villa Guidini (Zero Branco – TV), di cui qui sotto vedete uno scorcio del parco. Un complesso multifunzionale in cui la natura si combina con una serie di servizi ai cittadini, come il teatro e la biblioteca, ma anche un ristorante e un bar, o più banalmente una serie di bagni accessibili alle persone con disabilità

Mappe digitali, inclusione e turismo

Mappe digitali, inclusione e turismo è il secondo articolo del Quaderno 14 Dal turismo di massa al turista consapevole che sarà presto scaricabile completo. Per scaricare i Quaderni editi da il prato cliccare qui

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Il cittadino temporaneo e l’accoglienza. Partendo da Sud

Il cittadino temporaneo e l’accoglienza. Partendo da Sud di Lucia Ammendolia

Secondo le ultime tendenze turistiche internazionali, il settore più in auge, in questo momento, è quello delle attività extra ricettive: B&B, case e appartamenti vacanza.

Già nel 2018, secondo un sondaggio ISTAT, gli alloggi privati sono stati i più ricercati con il 61% sul totale dei pernottamenti nazionali (fonte Datatur Federalberghi 2019). In particolare, al sud, dove la preferenza per strutture extra-ricettive e private hanno toccato punte del 67.4% contro il 48% del centro e del Nord.

In questi ultimi anni, a livello internazionale, c’è stato un forte sviluppo di società di affitti turistici che ha già conquistato il mercato, avvalendosi di nuove piattaforme in cui si possono trovare diversi tipi di alloggi: dalla casa vintage a quella con vista su panorami mozzafiato, alla casa in campagna e altre tipologie. Uno dei fattori che incide sulla domanda è che ci si inizia a spostare per periodi più prolungati nel tempo, anche per lavoro grazie allo smart working.

Il contesto, in cui questa evoluzione socioculturale si sviluppa, è quello in cui sta prendendo forma anche una nuova concezione di fruizione turistica con atteggiamenti diametralmente opposti da quelli che fino ad ora hanno significato il turismo mordi e fuggi.

La richiesta che arriva è quella di una esperienza a tutto tondo, in cui il viaggiatore inizia a scoprire i luoghi, ad osservare con calma ciò che gli sta intorno. Un vero percorso di viaggiatore attivo, propositivo, che si interroga su quello che ascolta, che assaggia, su cosa lo emoziona.

Un’esperienza che non è prevista nei viaggi organizzati, con itinerari scadenzati e scavezzacollo, in cui le visite sono delle corse per poter vedere la maggior parte delle cose nel più breve tempo possibile, senza nessuna interazione con “il locale”.

Il cittadino temporaneo e l'accoglienza
Casetta tipica di Condojanni- Foto di Lucia Ammendolia

Abitare i luoghi

Il viaggiatore vuole “abitare” i luoghi. Incomincia, così, a predisporsi a una originaria frontiera del viaggio: il divenire cittadino temporaneo.

Elemento per diventare cittadini temporanei è però soprattutto la volontà dei cittadini locali di accogliere il forestiero e farlo sentire a casa, accompagnandolo alla scoperta di quelle che sono anche le narrazioni del territorio, che non partono da un concetto tecnico ma squisitamente emozionale. Ad ogni azione corrisponde una reazione, quindi è il luogo stesso, con i suoi abitanti, che crea questo tipo di turismo. Non c’è odore di preconfezionato, si condividono con le persone: costumi, elementi naturali, spazi ed esperienze.

C’è un senso simbolico dell’abitare una casa. Farlo equivale ad inserirsi nel luogo in cui la casa è posta, all’interno di una situazione sociale, e ambientale, che sulla persona attiva una sensazione di familiarità e quindi immedesimazione nella realtà circostante.


Ogni casa narra di chi l’ha abitata e vissuta, ne racconta il tempo e le usanze. Vive, insieme alle altre case vicine, alle persone e al paese, aprendosi su una piazza dove ancora esistono gli odori, i sapori e le consistenze di un tempo andato, vissuto e che continua e rivive attraverso la memoria della gente.

Il cittadino temporaneo e l'accoglienza
Foto  gentile concessione di Caulonia Paese Alberga – Sala colazione, nella casa madre del paese alberga –

Partendo da un presupposto culturale legato alla Magna Grecia, nella quale il viaggiatore era sacro, al Sud è una costumanza ancora in uso quella di accogliere con calore il forestiero e cercare di farlo sentire a casa. A Matera, in occasione della sua candidatura a capitale europea della cultura, si evolve questo concetto e si amplia. Si arriva a una idea di tipo progettuale, nell’ambito turistico, che intende valorizzare le filiere locali e offrire, in particolare, quello che generalmente in Italia si riesce a fare meglio: l’accoglienza.

L’accoglienza nei paesi

La particolarità sta nel fatto che al Sud nascono su questa dinamica diversi progetti, ma anche evoluzioni spontanee di cittadini che cercano di rendere più accogliente il loro paese, ricevendo con entusiasmo e coinvolgimento il viaggiatore. Come il caso di Borgo Croce un piccolissimo borgo dell’entroterra calabrese, in provincia di Reggio Calabria, dove tutti i cittadini e le cittadine hanno iniziato una piccola rivoluzione attivandosi nell’abbellirlo e nel renderlo più ospitale. Ricreando, inoltre, alcune tipologie di esperienze come quella del turismo olfattivo, adesso molto di moda in diversi musei del mondo, dove le essenze nell’aere, profuse da piante e fiori in un ambiente semplice immerso in un contesto incontaminato, è un invito alla contemplazione della natura circostante

Il cittadino temporaneo e l'accoglienza
Foto su cortesia di Borgo Croce – vie di Borgo Croce ( RC)

Gli odori, che si respirano in quei tipici paesini del Sud, sono anche quelli dei cibi che vengono preparati in maniera semplice e lenta, come si faceva un tempo, e dove non mancheranno le signore, del posto, che escono fuori dalla porta di casa per offrire delle” bisciole” (polpette di verdura, o di carne, fritte) appena fatte ai turisti.

Via alle idee di Francesco, Pasquale, Valeria, Patrizia, Laura, Daniela, Teo, Luana, Manuela, Enzo, Rocco, Vanessa, Daniele, Tiziana , Riccardo, Giusy – dice Maria Grazia – insomma tutti a dare idee e consigli su cosa fare, sicuramente dimentico qualcuno, ma poco importa , Croce siamo noi, una famiglia allargata, una comunità dove tutto diventa casa, dove il tempo si e fermato agli anni ‘80, dove mangi in compagnia, dove non conosci la solitudine, dove ancora puoi lasciare le chiavi attaccate alla porta di casa, dove se passa uno “straniero” qualcuno gli offrirà da bere…” Tratta da post Fb di Borgo Croce

Poi c’è il paese di Caulonia, che attraverso un progetto di ristrutturazione di antiche case, che non vogliono essere solo spazio ma luogo che si espande, si organizza come Paese Alberga, dove oltre ad albergare, i viaggiatori, possono vivere, insieme alle persone del posto esperienze che vanno dalla raccolta delle olive a quella delle arance, alla rievocazione di antiche tradizioni.

Così come a Camini, dove oltre all’accoglienza turistica vengono accolti e inseriti nel paese anche cittadini extracomunitari, che attraverso progetti specifici riescono ad avere casa e lavoro, in una sintonia di reciprocità con gli abitanti del posto. Vengono così recuperati terreni agricoli e ripresi lavori tradizionali seppur rivisitati in chiave moderna. Ci sono botteghe dove poter imparare l’arte dei liutai, la lavorazione dell’argilla, o di altri mestieri tradizionali, che sono aperti sia ai viaggiatori che alle persone del posto, in particolare ai giovani e giovanissimi. Utilizzabili, quindi, anche come laboratori creativi.

Laboratorio di ceramica, Camini (RC) – Foto di Lucia Ammendolia

Il cittadino temporaneo è quindi un semplice viaggiatore che accolto in maniera familiare riuscirà in poco tempo ad avere contatti con la popolazione locale e a integrarsi nel tessuto sociale del paese. Si immergerà all’interno di un luogo che vuole sentire anche suo e lo rispetterà in maniera naturale. Questa è l’essenza vera del viaggio, come incontro tra culture ed arricchimento reciproco.

Il cittadino temporaneo e l’accoglienza. Partendo da Sud è il primo articolo del Quaderno 14 Dal turismo di massa al turista consapevole che sarà presto scaricabile completo. Per scaricare i Quaderni editi da il prato cliccare qui

Il cittadino temporaneo

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Turista o viaggiatore? Identità o anima?

“Turista o viaggiatore? Identità o anima?” Introduzione al Q14 “Dal turismo di massa al turista consapevole”

C’è una frase di un libro che io amo molto, “Il tè nel deserto” (The Sheltering Sky di Paul Bowles) che dice:

“- Siamo forse i primi turisti che vengono qui dopo la guerra

 – Zitto, Tunner! Noi non siamo turisti, siamo viaggiatori

 – Oh! Che differenza c’è?  

– Il turista è uno che appena arriva pensa di tornare a casa, Tunner. Mentre il viaggiatore può non tornare affatto…”

Il romanzo non è certamente un romanzo sul turismo ma la domanda che sorge è: noi, cosa vogliamo essere, turisti o viaggiatori?

Una risposta a questa domanda ce la fornisce l’articolo di Lucia Ammendolia. L’ospitalità diffusa, il profumo dei paesini del Sud, l’accoglienza dei cittadini di questi paesini, il turista-viaggiatore che diventa “… viaggiatore attivo, propositivo, che si interroga su quello che ascolta, che assaggia, su cosa lo emoziona.” Il passaggio da viaggiatore attivo, che si sente accolto, che vuole capire, che “vive” i luoghi, a cittadino temporaneo è breve. Magari da temporaneo poi diverrà permanente, chi lo sa. Magari per mezzo di un turismo consapevole si potranno ripopolare dei luoghi ormai dimenticati o semi- abbandonati. Lo scopriremo nel prossimo futuro.

Passiamo ora a una nuova domanda: c’è la possibilità di pensare a un modo diverso di fare turismo rispetto al turismo di massa?

A questo risponderanno gli articoli di Ermes Tuon e Chiara Pegge. L’articolo di Ermes Tuon tratta del supporto che le mappe digitali possono dare a un turismo più inclusivo, della difficoltà di comunicare tale tipo di turismo e della percezione distorta della disabilità mentre Chiara Pegge si concentra sul turismo culturale, soprattutto musicale, e come questo turismo possa essere un driver per lo sviluppo di piccoli comuni organizzati in rete

E ora manco io…  io cosa voglio?

La mia parte business capisce perfettamente le esigenze degli operatori (a vario titolo) del settore ma so anche che molto modelli di business sono superati dagli eventi, molti dei quali legati al cambiamento climatico. Un marketing plan si costruisce intorno ai target individuati, target diversi hanno bisogni diversi. Risulta evidente che a bisogni diversi corrisponde un’offerta diversa e che c’è chi apprezza, a esempio, la calca di persone e chi no.

A mio parere il punto fondamentale diventa un altro: quanto sostenibile può essere l’industria turistica? Che ruolo possono avere gli operatori?

Ora come ora ci sono luoghi insostenibili e qui non posso non citare la città che più di altre mi “appartiene”, dove ho studiato e lavorato e dove torno, Venezia.

L’educazione

Dopo la pandemia sembra un assalto alla diligenza, è tremendo da vedere. Si possono bloccare i turisti? No, anche se francamente trovo scellerata la proposta dei tornelli. Si possono far entrare tutti? Direi di no. E allora? Credo si tratti di educare il turista – e, non me ne vogliano ma anche molti cittadini, che affittano (magari in nero) tutto l’affittabile – di far scoprire anche altro da Venezia (come ho anche fatto con il progetto Storie d’Acqua), la provincia, la terraferma. Si potrebbe creare nuova occupazione anche in altre aree. La sostenibilità oltre che ambientale è anche economica e sociale, bisogna arrivare ad averne CONSAPEVOLEZZA e non utilizzare il vocabolo sostenibilità come parola alla moda per mantenere lo status quo.  Si possono rivedere molte cose, per Venezia e per ogni luogo, calibrando e armonizzando i tre aspetti  della sostenibilità e rendere i luoghi adatti alle PERSONE, non turisti, non cittadini ma PERSONE.

turista o viaggiatore

Che ne pensate di valorizzare l’ANIMA – non l’identità perché personalmente la considero divisiva- dei luoghi? Ne avevamo parlato anche in un altro Quaderno (il Q11) “Parlare di identità può creare divisione- pensate a nazioni, regioni, città diverse ognuna con una propria identità/storie, un senso di appartenenza più al luogo che ai valori che esso rappresenta- l’anima no, è un livello più intimo ed emozionale, valoriale, non può far dividere le persone ma solo unirle.

Iniziamo a cambiare, ce la possiamo ancora fare

Turista o viaggiatore? Identità o anima? è L’introduzione al Quaderno 14 Dal turismo di massa al turista consapevole. Per scaricare i Quaderni editi da il prato cliccare qui

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Il Tè delle 5 in villa

Il Tè delle 5 in villa a Zero Branco! Ci vedremo finalmente di persona nella splendida cornice di Villa Guidini e del suo parco a Zero Branco in provincia di Treviso

Il Tè delle 5 in villa

L’evento avrà molte sfaccettature, coinvolgerà molteplici protagonisti ed è inserito all’interno del Festival ASviS 2022.

Il tema centrale è legato al turismo sostenibile e al (ri)lancio del territorio anche in ottica turistica, ci sarà una mostra dedicata alla violenza sulle donne e attività di coinvolgimento della cittadinanza.

Il programma si articola in quattro sezioni

Rilanciare il territorio con il turismo sostenibile e inclusivo. Convegno – il 07/10 dalle 14.00 alle 16.30

Luca Durighetto – sindaco Zero Branco – Piste ciclabili, l’acqua, il turismo sostenibile per il rilancio del turismo oltre Venezia

Andrea Tomasoni – Presidente Re-Moove – La disabilità e il turismo inclusivo e sostenibile

Ermes Tuon – Progetto Re- Cycle APS– Mappature, GPS e Google Maps per il turismo sostenibile

Lucia Ammendolia – Consulente turistica – “Visitare e abitare, dal turista al cittadino temporaneo”

Mario Burrascano – AD Uomo e Ambiente – Carbon footprint e water footprint nel turismo

Chiara Pegge – Presidente ScriptaXmanent – Il progetto Alpen Sinfonietta, la musica per le api

Modera Antonella Grana – Presidente Progetto Re-Cycle APS

2. “Dalle donne per le donne” e “Rinascita” mostra fotografica di Raffaella Bordini

In chiusura del convegno presentazione della fotografa Raffaella Bordini e introduzione alle mostre “Dalle donne per le donne”. e “Rinsacita” Le sequenze di scatti presentate da Raffaella Bordini raccontano il percorso di rinascita di una giovane donna vittima di violenza psicologica e del parallelismo tra donna e natura

Inaugurazione dalle 17.30. La mostra sarà visitabile fino al 9 ottobre con orario 10.30/12.30 e 14.30/20.00

3. Mattina del 07/10 giro dimostrativo con le biciclette inclusive di Re-Moove e attività di mappatura con Progetto Re-Cycle

4. Proviamoci insieme – attività dimostrative nel parco di Villa Guidini

Il Tè delle 5 in villa

Pomeriggio dalle 15.00 alle 18.00 c/o Villa Guidini: possibilità di provare le biciclette con Re-Moove

Sempre dalle 15.00 alle 18.00 c/o Villa Guidini con Progetto Re-Cycle: come mappare e    fotografare con fotocamera 360°

Per scaricare il programma del Tè delle 5 in villa in pdf cliccare qui

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Bolognola e i suoi sentieri

Bolognola e i suoi sentieri sono stati “scoperti” (per noi) il 21 Aprile 2018. Siamo saliti su a Pintura, e le prime cose che ci colpirono furono la vista del mare, e i numerosi sentieri che partono a raggiera per attraversare i Monti Sibillini.

Bolognola e i suoi sentieri

Un territorio bellissimo, che già nella fase della ricostruzione post sisma pensava a come rilanciare l’area, a partire proprio dalle sue caratteristiche.

La seconda cosa che ci colpì è un cartello, posizionato nella piazza del paese, che mostra tutti gli “Itinerari escursionistici in Mountain Bike”.

Bolognola e i suoi sentieri

Quando chiedemmo se fosse possibile avere gli itinerari in una Mappa Digitale, accessibile con il cellulare, ci fu risposto che sì, tutti i sentieri potevano essere scaricati “in formato PDF”.

Perchè avere una mappa digitale

Da lì è partito un percorso di collaborazione con il Comune di Bolognola.  Lo scopo è di poter trasferire le informazioni in una vera App di navigazione, Google Maps. Maps permette di poter utilizzare il proprio telefono cellulare non solo per raggiungere il luogo dove iniziare l’escursione (Bolognola) ma anche di poter effettuare l’escursione stessa con informazioni aggiuntive immediatamente disponibili all’utilizzatore:

  • Lunghezza del percorso, tempo di percorrenza, altimetria. Si tratta di informazioni fondamentali per tutti gli escursionisti, in quanto permettono di fare una valutazione preliminare per decidere se si tratta di un percorso che possono affrontare oppure no.

  • Punti di Interesse lungo il percorso, sia che si tratti di attrazioni naturali (cascate, punti panoramici) oppure di luoghi di ristoro (Rifugi), con la possibilità di consultare i contributi (Foto e recensioni) di chi li ha visitati prima di loro.

  • Posizione nel percorso, accessibile anche in caso di mancanza di connessione internet, che ci permette di sapere sempre dove ci troviamo, se abbiamo deviato dal sentiero e come rientrare nella posizione corretta.

  • Possibilità di modificare il proprio percorso, magari per raggiungere una nuova destinazione.

Si tratta di informazioni semplici, sufficienti per chi voglia fare una passeggiata in sicurezza in un’area come quella di Bolognola.

Il percorso si è concretizzato a Giugno 2022, attraverso un programma che permette a Enti e Associazioni di diventare partner di Google Maps e di inserire le proprie informazioni cartografiche all’interno della App. Bolognola e i suoi sentieri sono diventati, finalmente, digitalmente accessibili

Ne parleremo anche dal vivo da Bolognola il prossimo ottobre, durante il Tè delle 5 delle inserito nell’ambito del Festival Asvis 2022

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Il Tè delle 5 sui Monti Sibillini – Festival ASviS 2022

Il Tè delle 5… sui Monti Sibillini – Festival ASviS 2022

Il Tè delle 5 sui Monti Sibillini – Festival ASviS 2022, un workshop sul turismo sostenibile

Il nostro Tè si sposta finalmente in presenza a Bolognola, piccolo borgo in provincia di Macerata. Come sapete, o magari lo scoprite ora, abbiamo più attività progettuali aperte nel Comune. Questo workshop, inserito nel Festival ASviS 2022, si coordina con le attività di un altro nostro progetto: Alta Formazione 1070.

Teniamo molto allo sviluppo di un turismo veramente sostenibile, e se possibile inclusivo, soprattutto per le aree montane. Da questo nascono i nostri progetti.

Bolognola ha una storia molto particolare. Ci siamo conosciuti all’epoca del sisma in Centro Italia (2016). Da allora questo piccolo comune ha dovuto – e saputo – affrontare problemi enormi legati alla ricostruzione, a emergenze neve e, da ultimo, il Covid. Eppure, seppur piccolissimi (180 abitanti) sono ancora lì più forti che mai, con progetti sempre più ambiziosi.

Il progetto che raccoglie tutti gli aspetti è legato alla costruzione dell’identità “1070”, il numero che rappresenta l’altezza di Bolognola sul livello del mare.

Il Tè delle 5… sui Monti Sibillini – Festival ASviS 2022

Il workshop

In questo workshop esploreremo le tematiche del turismo sostenibile legate allo sviluppo di progetti complessi. Prevediamo anche un momento di lavoro condiviso per ragionare insieme su quanto esposto.

Come si lavora sull’identità di un territorio? Come valutare l’impatto del turismo su un territorio? Come gestire un progetto complesso che prevede la partecipazione di più organizzazioni e stakeholder? L’ospitalità diffusa può far da volano per lo sviluppo territoriale?

Dove: Bolognola (MC)- Sala Convegni Filippo Marchetti

Quando: 14 ottobre dalle 14.30 alle 18.00

Programma

Cristina Gentili – sindaca Bolognola – 1070 costruire l’identità del luogo

Lucia Ammendolia – consulente turistica – Ospitalità diffusa e paese albergo

Mario Burrascano – AD Uomo&Ambiente – La Valutazione di Impatto Ambientale nello sviluppo di progetti sostenibili

Antonella Grana – Presidente Progetto Re-Cycle APS – Un modello da utilizzare per lo sviluppo di progetti complessi

Lavoriamoci un po’ insieme – Esercitazione pratica – Sviluppo guidato di un progetto

Per scaricare il programma ” Il Tè delle 5 sui Monti Sibillini – Festival ASviS 2022″ cliccate qui

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I Tè delle 5: turismo e sostenibilità

Avevamo già trattato dell’argomento nel corso del Festival ASviS del 2020. In questa nuova edizione del Tè delle 5 torneremo a parlare di turismo e sostenibilità, dando voce soprattutto agli amministratori locali e a esperti del settore.

Spazieremo dall’ospitalità diffusa fino ad arrivare alla “croce e delizia” del rilancio dei territori dopo il Covid.

Cosa possono fare gli amministratori pubblici? Ci sono possibilità turistiche per i Comuni più piccoli e poco conosciuti della provincia Italiana? Il PNRR serve, o non serve per nulla? E’ difficile da gestire per chi ha poche risorse umane nel proprio organico? Quanto può essere importante l’ospitalità diffusa e il Paese Albergo proprio per i Comuni più piccoli?

I Tè delle 5: turismo e sostenibilità

A tutto questo risponderemo a partire dal 24 maggio per 6 puntate. Saremo, come sempre,  online sul canale YouTube (iscrivetevi per avere le notifiche) e sulla pagina FB (seguiteci).

Questo il programma dei nuovi “Tè delle 5:turismo e sostenibilità”

24/05/2022 (ore 17.30) Piergiorgio Dal Ben – Assessore al turismo Comune di Monastier (TV) –

Riscoprire il territorio del Comune del Gioco

27/05/2022 (ore 17.30) Chiara Pegge – Presidente ScriptaXmanent (PD)-

La musica per le api e il valore del territorio alpino

31/05/2022 (ore 17.30) Lucia Ammendolia – Consulente Turistico –

Turismo a misura di luogo

06/06/2022 (ore 17.30) Carlo Frascà – Responsabile progetto Paese Alberga di Caulonia (RC) – e Rosario Zurzolo – Titolare Cooperativa Jungi Mundi di Camini (RC)-

Cultura e territorio e Inclusione e sviluppo

13/06/2022 (ore 17.30)  Luca Durighetto – Sindaco Zero Branco (TV) –

Prospettive turistiche e progetti aggregativi

16/06/2022 (ore 17.30) Cristina Gentili – Sindaca di Bolognola (MC) –

Ricerca, formazione, digitale e cultura per il territorio montano

I Tè delle 5: turismo e sostenibilità

Come sempre a coordinare le attività e dialogare con i nostri ospiti ci sarà Antonella Grana, presidente Progetto Re-Cycle

Desiderate proporre degli argomenti? Scriveteci! info@progettorecycle.org

Nel frattempo venite a trovarci alle 17.30 al nostro canale YouTube e alla nostra pagina FB

PS Piccola anticipazione… Stiamo programmando un Tè in presenza!

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Consapevolezza e sostenibilità

L’accresciuta consapevolezza sulle tematiche della sostenibilità è un dato di fatto del 2021. Resta ancora moltissimo da fare – è sufficiente considerare come si è conclusa Cop26 – ma almeno i tre pilastri sono diventati di dominio pubblico: è quanto meno opportuno ricordare, infatti, che la sostenibilità non è solo ambientale ma anche sociale ed economica.

Nel 2021 ci siamo mossi su più fronti, abbiamo toccato tutti e tre gli aspetti e i numeri che abbiamo raggiunto ci confortano molto sulla sensibilità raggiunta dalle persone sul tema della sostenibilità.

Consapevolezza e sostenibilità

E ora… diamo i numeri… in senso buono!

I risultati delle ultime attività on line e in presenza che abbiamo inserito nel Festival dello Sviluppo Sostenibile ci fanno capire che, benché come associazione abbiamo ancora molto da fare, la strada è quella giusta.  Questi numeri, che si riferiscono al mese di ottobre 2021, sono per noi un nuovo punto di partenza.

Persone raggiunte online sui vari canali: 20.493

Interazioni: 1225

Visualizzazioni dei video – YouTube e FB – 3300

Persone che hanno partecipato in presenza: circa 80

I video principali:

#raccogliescatta relativo a:

Goal 11 Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili

Goal 12 Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo

#disentieroinsentiero #accessiblelife relativo a:

Goal 8- Incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti (8.9 turismo sostenibile)

Goal 10 Ridurre l’ineguaglianza all’interno di e fra le Nazioni

Goal 11 Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili

#fotografiasociale relativo a:

Goal 5 Raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze

Ultimo ma non meno importante: Geo for Good 2021

Il nostro Ermes Tuon era tra il relatori e #disentieroinsentiero #accessiblelife è stato inserito tra i migliori progetti del 2021! Ecco i tre video principali

Chi vuole unirisi a noi per lavorare per una maggiore consapevolezza della sostenibilità? Per associarsi cliccare qui

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Accessibilità e digitale si incontrano

Accessibilità e digitale si incontrano al Tè delle Cinque – Etica e Aritmetica – in una puntata speciale in streaming il 20 maggio.

Quale supporto può dare il digitale per rendere il mondo (digitale e non) più accessibile per i disabili?

Antonella Grana ne parlerà con il nostro Ermes Tuon che ci racconterà del progetto  #Accessiblelife #disentieroinsentiero, la mappa digitale dei luoghi all’aperto accessibili di tutto il mondo.

Accessibilità e digitale

Parteciperà inoltre Andrea Tomasoni, che ci illustrerà le attività della start-up Re-Moove, dedicata alla mobilità e al turismo inclusivo. Venite a scoprire i luoghi già inseriti nella mappa per poterli visitare sia nel virtuale che nel reale.

Accessibilità e digitale

Vi aspettiamo il 20 maggio alle 17.00 pagina FB e canale YouTube di Progetto Re-Cycle per la puntata che sarà inserita nel GAAD -global accessibility awareness day –

Celebrate con noi il decimo Global Accessibility Awareness Day (GAAD), quando accessibilità e digitale si incontrano.

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