Editoriale

Di Giulia Ciliberto
In Farewell to Growth (2009), nel proporre una radicale revisione del sistema economico vigente in favore di un modello orientato alla decrescita di produzione e consumi, Serge Latouche annovera il riciclo fra i presupposti fondamentali per l’avvento di tale scenario, rimarcando la necessità di diffonderne e praticarne i principi a tutti i livelli della società. […]

In Farewell to Growth (2009), nel proporre una radicale revisione del sistema economico vigente in favore di un modello orientato alla decrescita di produzione e consumi, Serge Latouche annovera il riciclo fra i presupposti fondamentali per l’avvento di tale scenario, rimarcando la necessità di diffonderne e praticarne i principi a tutti i livelli della società. A questo proposito, lo studioso francese richiama il concetto filosofico di convivialità, che allude a un approccio democratico nell’acquisizione e trasmissione della conoscenza, per promuovere l’idea di una cultura del riciclo intesa come istanza collettiva e non come appannaggio di poche discontinue e sporadiche esperienze.

Questo, nel nostro piccolo, è anche l’obiettivo che ci prefiggiamo con Progetto Re-Cycle. Dopo un numero pilota dedicato al Veneto e alle molteplici azioni di riciclo attuabili in relazione al suo vasto patrimonio di risorse infrastrutturali dismesse, la rivista dà ufficialmente avvio alle proprie pubblicazioni presentandosi con una nuova selezione di articoli e un programma di intenti più preciso e ambizioso: quello di istituirsi come un osservatorio di ricerca sperimentale attorno alla tematica del riciclo, che sia il fulcro di una rete di persone, imprese e istituzioni propense a investire nel nostro progetto all’interno di una visione culturale ed economica di più ampia portata.

Per favorire un approccio quanto più possibile inclusivo e interdisciplinare nella divulgazione di ricerca sul tema del riciclo, negli scorsi mesi si è dato luogo alla formazione di un comitato scientifico costituito, oltre che da docenti e ricercatori universitari, anche da esponenti del panorama produttivo, manageriale e amministrativo. In parallelo, attraverso la messa a punto e la gestione del profilo Linkedin della rivista, stiamo cercando di consolidare e ampliare il network dei nostri contatti, comunicando a imprese e liberi professionisti l’opportunità di aderire al nostro progetto e interpretare il riciclo come occasione per congiungere cultura e business.

I contenuti di questo nuovo numero di Progetto Re-Cycle illustrano e argomentano in vari sensi come il riciclo, a partire dalla sua intrinseca natura di procedimento tecnico e produttivo, possa evolversi qualitativamente in un atteggiamento speculativo applicabile a più livelli. A sua volta, il criterio con cui gli articoli sono stati selezionati riflette la volontà di acquisire e interpretare il riciclo anche nel ruolo di elemento portante del progetto editoriale: in tal senso, alla pubblicazione di contributi originali e inediti fa riscontro la proposta di testi già pubblicati altrove, offrendo ai significati che essi racchiudono nuove occasioni di circolazione e visibilità.

Con questa nuova uscita di Progetto Re-Cycle intendiamo dunque porre le primissime basi su cui articolare e mettere in atto il manifesto delle idee in cui crediamo: il riciclo come strategia per estrarre nuovo valore da risorse materiali e immateriali preesistenti, ma anche come possibile veicolo per aggregare filiere produttive e culturali, organizzare repertori di saperi e competenze e, non da ultimo, individuare nuove modalità di leggere, scrivere e comunicare la realtà. Un approccio conviviale alla narrazione sul – e del – riciclo, secondo uno sguardo che osserva le potenzialità di ciò che già esiste con l’intento di rendere visibili i cambiamenti che possono avvenire.